PRESENTAZIONE
La cittadina di Francavilla Marittima, in provincia di Cosenza, sorge a circa 15 Km a nord di Sibari lungo il percorso rettilineo che unisce la costa al bivio di Cerchiara e da qui prosegue sulla SS 105 per Castrovillari.
Il sito di Timpone Motta – Macchiabate su cui si estende il Parco archeologico di Francavilla M.ma è posto su un promontorio che domina la piana di Sibari attraversata dal torrente Raganello. Il suo accesso è possibile solo da Est, mentre il lato Nord per il pendio ripido e quello Ovest per lo smantellamento roccioso, costituiscono una naturale protezione dei terrazzi abitati del colle. Dal punto di vista archeologico tre sono le località individuate dalla ricerca come parte di un medesimo contesto storico e territoriale oggi noto come Parco Archeologico di Francavilla Marittima: l’Acropoli sede di un Santuario, l’abitato disposto lungo i terrazzi posti sui lati della collina e la Necropoli di Macchiabate.
L’area risulta abitata già durante la media età del bronzo (sec. XV-XIV a.C.) da pastori e poi, in modo più intenso, in età protostorica (sec. IX-VIII a.C.) da genti italiche enotrie che vivevano in capanne sui terrazzi posti lungo la sponda sinistra del t. Raganello e seppellivano i loro morti nella necropoli di Macchiabate. Con la fondazione di Sibari ( 720-710 a.C.) il centro venne conquistato e fatto rientrare nella chora (territorio) sibarita come attesta anche la presenza di un tempio dedicato alla dea Atena in cui offre i suoi doni l’olimpionico Kleombrotos. Il culto di Atena conduce alla suggestiva ipotesi, di identificare Francavilla con la leggendaria Lagaria, menzionata da Strabone nella sua Geografia, fondata da Epeo il mitico costruttore del cavallo di Troia, che presso le sponde del Clistano (Raganello?) fonda Lagaria, dal nome di sua madre e che poi dedica i suoi strumenti e le armi in un tempio dedicato alla dea Atena. Le ricerche degli anni ’60 hanno messo in luce anche dei pianori terrazzati artificialmente già in epoca protostorica, intorno al Timpone della Motta, con resti capanne ovali per la prima fase e abitazioni dalla tipica pianta rettangolare per quella greca arcaica del VII e VI secolo a.C.
La Necropoli è posta sul pianoro di Macchiabate situato ad est dell’abitato da cui è diviso dal canale del torrente Dardania. La sua estensione supera un chilometro di lato nei due sensi. Il terreno è molto accidentato e qui gli scavi della Zancani Montuoro hanno portato alla luce una necropoli con tombe a tumulo, di forma circolare o ellittica, formate da ciottoli e massi, scelti e messi in opera accuratamente. Il defunto vi era posto in posizione rannicchiata adagiata su un lato a secondo del sesso dell’inumato con ricchi corredi ceramici ed in bronzo.
Gli scavi furono interrotti bruscamente nel 1969 e ripresero solo nel 1982 dopo anni di incuria in cui imperversarono gli scavi clandestini. Nel 1986-87 e nel 1991 nuove campagne di scavi hanno portato alla luce altri edifici ed importanti reperti.
Gli scavi furono ripresi con una breve campagna nel 1982 dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria mentre dal 1991 al 2004 le indagini sono state affidate ad una missione olandese dell’Università di Groningen (GIA-Groningen Institute of Archaeology) che sotto la guida della Kleibrink ha ottenuto importanti risultati contribuendo con numerose pubblicazioni, studi e convegni alla definizione del quadro insediativo del sito. Le ricerche sull’acropoli sono proseguite dal 2008 fino ad oggi a cura del GIA e poi dall’Istituto Danese di Roma (D.I.R.), mentre a partire dal 2009 l’Università di Basilea ha avviato campagne sistematiche nell’area della necropoli di Macchiabate, seguita dal 2017 da una missione dell’Unical che è intervenuta nell’area dell’abitato (terrazzi I e II).
Fondamentale per il quadro logistico e organizzativo della ricerca sul campo nonché per l’attività di divulgazione, promozione e diffusione del patrimonio culturale di Francavilla Marittima è risultata in questi anni l’attività dell’Associazione per la Scuola Internazionale d’Archeologia “Lagaria” onlus diretta da Pino Altieri cui si deve l’organizzazione delle Giornate Archeologiche Francavillesi e la pubblicazione degli atti arrivati alla XVIII edizione.
Un contributo importante alla valorizzazione e promozione del Parco archeologico di Francavilla Marittima lo ha fornito anche a partire dal 2010 l’associazione Itineraria Bruttii onlus attraverso la gestione dei servizi turistici e di laboratori didattici sperimentali rivolti alle scuole. I progetti realizzati dall’associazione Itineraria Bruttii hanno puntato sull’acquisizione di attrezzature e arredi funzionali alla realizzazione di allestimenti per la gestione dei servizi didattici e laboratoriali e per la promozione e valorizzazione dei parchi archeologici e degli insediamenti castellari del territorio della Sibaritide.