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EDIFICIO I ​

L’area  è stata interessata durante l’VIII sec. a.C. dalla presenza di una struttura abitativa absidata (I a), orientata E-O, sul modello della “Casa delle Tessitrici” (V b), di cui sono visibili le buche di palo sul lato orientale e solo parzialmente sui lati lunghi. La capanna di forma allungata presentavo diversi frammenti di ceramica geometrica enotria (matt pianted) e d’impasto

Da Kleibrink 2010 p. 93, fig. 122.

Intorno alla fine dell’VIII sec. a.C. fu realizzato un nuovo edificio (I b) di forma rettangolare allungata con una fila di buche per pali profonde e larghe circa 60 cm, poste a distanze abbastanza regolari sul margine settentrionale dell’acropoli. Sul lato orientale è stata ipotizzata la presenza di un portico con una tettoia tipo veranda che poggiava su una fila di pali meno robusti ad una distanza più ravvicinata rispetto al lato settentrionale. Pare probabile che le pareti dell’edificio fossero realizzate con mattoni crudi in fango e paglia appoggiati sui pali perimetrali e sostenuti da contrafforti lignei sul lato esterno. Il tetto era costituito da materiali vegetali (paglia o fasciami di canne). La presenza di una superficie spianata parallela alla struttura ha permesso di calcolare l’estensione totale dell’edificio che doveva essere di circa m 20,7 x 6,90.

 

L’edificio I c, così come altri dell’acropoli (III b, V d), venne edificato integralmente durante la fase di ricostruzione che si ebbe verso la fine del sec. VII a.C.  L’intervento interessò la rimozione dei pali in legno e l’edificazione di muri perimetrali in pietre sbozzate inseriti in profonde trincee scavate nello strato roccioso. La forma e la posizione dei templi ristrutturati in questa fase rimasero come quelle precedenti così come anche per delimitare gli spazi interni e sorreggere i tetti continuarono ad usarsi pali in legno.

All’inizio del sec. VI a.C. venne realizzato un nuovo edificio (I d) che si sovrappone con un orientamento mutato, ai resti delle precedenti strutture. Esso presenta una pianta rettangolare suddivisa in tre vani per una estensione di m 8 x 22,50. Le fondamenta sono in pietra realizzate con grossi blocchi di calcare, mentre i muri sono realizzati in grosse pietre di fiume disposte in una sola fila secondo la tecnica definita “a madonna” . L’ingresso si apre sul lato meridionale in ragione del fatto che la costruzione del tempio II, che sorgeva di fianco, impedì la creazione di un ingresso ad est come in genere avveniva.  La Stoop ha ipotizzato che la struttura potesse avere la funzione di una stoa (ambiente porticato) di supporto ai templi III o II, ciò sulla base del rinvenimento a due metri dal muro meridionale di basi di pietra  cui si appoggiavano dei pali che reggevano un porticato prospiciente la piazza centrale dell’acropoli. Da questo edificio provengono alcuni importanti reperti in bronzo tra cui le statuette di un oplita e di Athena che guida un carro. Alcuni depositi di ex voto sono stati trovati nel corridoio divisorio con l’edificio 1 ed all’esterno del muro nord con materiali costituiti rispettivamente da: il primo molti vasi per l’acqua (hydriskai), coppe corinzie e coppe di produzione locale, mentre il secondo deposito ha restituito vari frammenti di anfore da trasporto, vasi d’impasto e ceramica dipinta a fasce, tutti databili tra il VII ed il VI secolo a.C. Un altro deposito è stato individuato nelle fessurazioni della roccia scavate sul lato nord dove sono stati rinvenuti tantissimi vasi miniaturistici ed alcuni frammenti di “coppe ioniche”.

Una frequentazione dell’area del tempio I d anche nel IV secolo può essere ipotizzata sulla base del rinvenimento di un deposito di terracotte con la figura del dio Pan e di placchette con satiri e ninfe.

Da Kleibrink 2010 p. 93, fig. 155.
Da Kleibrink 2010 p. 119, fig. 161.
Foto DIR 2018 G. Mittica
Tempio II - Foto Lagaria onlus.it
Tempio II - Foto Lagaria onlus.it