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Capanne dell’ acropoli

I terrazzi di Timpone Motta furono abitati già nella media età del bronzo da genti italiche che praticavano l’agricoltura e la pastorizia lungo la vallata del Raganello e verso i transumi del Pollino.

Abitazioni in capanna di questa fase sono state individuate sia sull’acropoli che lungo gli altopiani terrazzati.  

Edificio V.a   (sec. XV-XIV a.C.)

La più antica forma insediativa attestata in quest’area è una casa in legno a forma di ferro di cavallo con l’entrata a sud-est costruita con pali di legno e tetto di paglia. La parte posteriore di forma ovale era scavata nella roccia per 10-15 cm. Gli scavi effettuati tra il 1993 ed il 2004 hanno recuperato frammenti di ceramiche (dolii cordonati) ed ossa di animali (bovini, caprini, ovini e suini) risalenti alla media età del bronzo. La struttura, forse da attribuire ad una figura preminente nella comunità di pastori, sorgeva in posizione panoramica sul lato meridionale del terrazzo da cui dominava con lo sguardo la valle del Raganello fino al mare. Gli indizi raccolti da quest’area consentono di non escludere la possibilità di una continuità nella frequentazione del sito a partire dal Bronzo medio che si estende a zone delle colline basse nel Bronzo recente (P.ta Rovitti) fino a comprendere i pianori a ridosso del fiume nella fase avanzata dell’età del Ferro.

Scheda

  • Topografia: situato sul margine sud dell’acropoli, a ridosso dello strapiombo affacciato sul torrente Raganello.
  • Pianta: a ferro di cavallo, unico.
  • Materiali costruttivi: pali di legno per l’alzato, tetto di paglia.
  • Dimensioni: circa 5,5 x 4 m.
  • Periodo d’uso:età del bronzo medio (1400-1300 a.C.).
  • Rinvenimenti materiali: ceramica, ossa animali (pecore, capre, bovini, maiali).
Planimetria dell’edificio Va; da Kleibrink Maaskant 2003, p. 54 fig. 17.
Foto della zona di estensione dell’edificio Va; da Kleibrink 2010, p. 71, fig. 85.

Edificio I.a  (sec. IX-VIII a.C.)

L’area  è stata interessata durante l’VIII sec. a.C. dalla presenza di una struttura abitativa absidata orientata E-O, sul modello della “Casa delle Tessitrici” (V b), di cui sono visibili le buche di palo sul lato orientale e solo parzialmente sui lati lunghi. La capanna di forma allungata presentava diversi frammenti di ceramica geometrica enotria (matt pianted) e d’impasto.

Scheda

  • Topografia: situato nella fascia centrale dell’acropoli di Timpone Motta.
  • Pianta:conservata solo parzialmente, probabilmente absidata, unico ambiente.
  • Materiali costruttivi: pali di legno per l’alzato, argilla pressata come intonaco per le pareti, tetto di paglia.
  • Dimensioni: circa 27 x 6 m.
  • Periodo d’uso: prima età del ferro (IX-VIII sec. a.C.).
  • Rinvenimenti materiali: ceramica.
Planimetria dell’edificio Ia (buche di palo in blu - da Kleibrink 2010 p. 93, fig. 122).

Edificio I.a  (sec. IX-VIII a.C.)

La struttura, particolarmente ampia, fu edificata lungo il margine meridionale del terrazzo con orientamento est-ovest. La tecnica edilizia di costruzione è caratterizzata da buche di pali lignei scavate nella roccia naturale. La pianta è rettangolare allungata dotata di doppia abside sul lato breve ad est.         L’edificio presentava due ambienti interni con pavimento in ciottoli di fiume piatti e le pareti lunghe presumibilmente realizzate in terra e paglia miste ad argilla retti da paramenti di rami intrecciati, mentre l’area orientale absidata era sostenuta da una doppia fila di pali verticali tra cui erano posti pareti degli stessi materiali terrosi. Dal vano orientale si segnala la presenza di un grande telaio (lungh. m 2,0 circa) con numerose fuseruole e decine di pesi  funzionali all’attività di tessitura sacrale che si svolgeva in questa parte della struttura, oltre  a fornelli da cucina in argilla che dovevano servire per la preparazione della carne, di bevande rituali e per lavare e colorare il cuoio ed i filati di lana e lino. Nel settore ovest dell’edificio la Kleibrink ha individuato un altare votivo con uno spesso strato di cenere che doveva essere visibile anche da molto lontano.

Alcune  interpretazioni  recenti  vedono  nelle prime due strutture v.a e v.b – costruite ad opera degli Enotri – degli edifici residenziali, mentre solo a partire dall’Edificio v.c il complesso avrebbe assunto carattere cultuale (Luppino, Greco, Lombardo, Guzzo). È in ogni caso certo che il sito abbia funzionato come fulcro di numerose cerimonie religiose almeno a partire dall’inizio dell’viii fino al iv sec. a.C.

Ricerche svolte dalla Kleibrink all’esterno del lato sud-orientale del vano absidato  hanno evidenziato la presenza di un piccolo magazzino di dolii di grandi dimensioni di supporto ai servizi legati alla “Casa delle Tessitrici”.

Scheda

  • Topografia: situato sul margine sud dell’acropoli, a ridosso dello strapiombo affacciato sul torrente Raganello; sovrapposto all’edificio Va.
  • Pianta: absidata, unico ambiente.
  • Materiali costruttivi: pali di legno per l’alzato, argilla pressata come intonaco delle pareti, tetto di paglia.
  • Dimensioni: circa 26 x 7 m.
  • Periodo d’uso: prima età del ferro (VIII secolo a.C.)
  • Rinvenimenti materiali:ceramica, pithoi (grandi contenitori per immagazzinare le derrate), ornamenti in bronzo, coppietta antropomorfa in bronzo, statuette in bronzo, pesi da telaio, fuseruole, fornello in terracotta.
  • Caratterizzazioni artigianali: presenza di un grande telaio destinato alla produzione di vesti e tessuti.
Fasi dell’Edificio V (da Kleibrink 2010)
Schizzo ricostruttivo della “Casa delle Tessitrici” (da Kleibrink 2010 p. 72, fig. 86b).
Foto della zona di estensione dell’edificio Vb, “Casa delle tessitrici”; da Kleibrink 2010.
Pesi da telaio dall’acropoli (da Kleibrink 2010 p. 78, fig. 100).
Pesi da telaio dall’acropoli (da Kleibrink 2010 p. 78, fig. 99).
Monili in bronzo dall’edificio Vb, “Casa delle tessitrici”; da Kleibrink Maaskant 2003, p. 55 fig. 18.